Se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto? Il Pavé.

La Parigi-Roubaix è la classica delle pietre soprannominata “Inferno del Nord”. Chissà se Gian Pieretti e Ricky Gianco si ispirarono alla corsa francese scrivendo il testo della canzone che il Pieretti cantò al Festival di Sanremo in coppia proprio con un cantante francese, Antoine. A me piace pensarlo, anche perché un anno prima (1966) la Roubaix la vinse Felice Gimondi e la canzone in questione, dal titolo Pietre, fu presentata al Festival proprio un anno dopo il trionfo del Campione bergamasco. Magari visto che il cantautore toscano, che ora vive in Lombardia, è originario di Ponte Buggianese avrà sicuramente un po’ di simpatia per lo sport della bicicletta, nel suo paese di nascita c’è una grande tradizione ciclistica. Rino Benedetti era il mio Direttore Sportivo prima del passaggio al professionismo ed era di Ponte Buggianese. Vincitore di tante corse nei Prof tra le quali la tappa finale al Parco dei Principi del Tour de France del ’62 e il Giro delle Province di Reggio Calabria. Era un “Pontigiano” D.O.C. ed era orgoglioso dei paesani che facevano successo come lui che lo aveva ottenuto con lo sport. Se avessi corso in questo periodo nel trasferimento dall’albergo alla partenza della corsa, nelle cuffie del mio i-phone avrei messo “Pietre”, un sistema scaramantico per non prendere il Pavé in faccia ma di petto, aggredendolo come faceva prima Moserone e poi il Ballero.

 

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